RASSEGNA STAMPA : UN ARTICOLO AL GIORNO
Tante parole, molte chiacchiere… Ma i fatti?(di padre Fausto Marinetti - Micromega)
7.000 nomadi a Roma, 10.000 a Napoli, 160.000 in Italia, lo 0,2% della popolazione. Il 60% sono minori. Molti arrivano dai Balcani negli anni '90 per sfuggire ai conflitti etnici.
Ponticelli, rom, rumeni, clandestini. Emergenza rifiuti, rifiuti umani compresi. Da una parte si parla di tolleranza zero, reato di clandestinità, 10 nuovi CPT, ronde, pattuglie militari; dall'altra di progrom, intolleranza, xenofobia, criminalizzazione, guerra tra poveri. Per il sindaco di Napoli è facile solidarizzare, ma poi tocca al municipio trovare una sistemazione. Il cardinale replica, esortando i preti a portare latte ai bambini e cibo ai genitori, che non "hanno una crosta di pane".
Peccato che gli "impegnati" intervengano individualmente, ognuno suoni il suo strumento senza fare orchestra. Nobili solisti, niente coro. Flebili i richiami delle istituzioni centrali. Dopotutto come possono alzare la voce con quei poteri politici che, in cambio di privilegi, hanno promesso di sostenere i "principi non negoziabili della chiesa"? Se mangi nel piatto del padrone non puoi permetterti di criticarlo. Esattamente il contrario dell'azione dei profeti. Ma è forse negoziabile la giustizia, la dignità umana, i diritti umani? Può una chiesa diventare funzionale al potere economico, politico, militare?
In nome della sicurezza pare si voglia passare su tutto il resto. Ma sicurezza di chi? Non hanno diritto alla sicurezza anche (o soprattutto?) i più deboli, gli indifesi, donne e bambini, i poveri, appunto? Forse l'istituzione clericale sta diventando la "chiesa a servizio dei politici" che promettono di legiferare sulla famiglia sicura, di negare ogni diritto civile alle copie di fatto, agli omosessuali, ecc.? La scomparsa del partito cattolico, la DC, sponsorizzato dal vaticano, non insegna proprio niente?
Anche nella povertà c'è una gerarchia, una graduatoria senza fine: disoccupati, precari, pensionati con la minima, anziani, senza casa, senza assistenza, ecc. Ma in Europa non si è mai semtito dire che qualcuno sia morto di fame (tranne per anoressia). Papa Giovanni ed il Concilio oggi, forse, più che di "Chiesa dei poveri", parlerebbero di "Chiesa dei clandestini e dei rom"? Non sono loro gli ultimi degli ultimi? Non sono tutte per loro le parole di Cristo, sia quelle di Luca 4 ("Sono venuto per annunciare la libertà ai prigionieri del bisogno"), che quelle di Matteo 25: ("Avevo fame di dignità, sete di giustizia... non mi avete saziato"?).
I politici in cerca di consenso potranno produrre le loro giustificazioni ("Sono delinquenti! Vengono tutti in Italia per via dell'impunità!"); potranno sfruttare il clima di paura, cavalcare la sindrome dello zingaro e del clandestino (tutti ladri, tutti fannulloni, tutti protettori della prostituzione organizzata, ecc.). Ma i vescovi e i preti? Perfino la cattolicissima Spagna, perfino la UE si è fatta sentire. Non è un po' troppo criminalizzare indiscriminatamente i depauperati? Per certi politici pare che basta nascere rom o figlio di clandestini per essere automaticamente "delinquente"!
Fiumi di parole, di chiacchiere... Ma i fatti?
Quanti preti hanno aperto le porte della chiesa ai nuovi apolidi e perseguitati?
E un vescovo, uno solo, che li abbia invitati a prendere possesso di uno, uno solo, dei tanti stabili ecclesiastici o conventi vuoti o seminari in disuso o affittati?
E, miracolo dei miracoli!, una sola delle centinaia di congregazioni religiose (che hanno trasformato i loro noviziati in alberghi/ostelli esentasse), che abbia messo a disposizione i propri spazi?
E se lo Stato del Vaticano offrisse loro asilo politico, chissà, magari un pezzettino dei suoi giardini per un asilo nido, oppure proponesse loro la cittadinanza vaticana, o, perché no?, offrisse loro una basilica e adiacenze con il privilegio della extra-territorialità?
Il "figlio dell'uomo" continua a ripetere a tutti i figli dell'umanità: "Se stai per fare la tua offerta all'altare e lì ti sovviene che qualcuno ce l'ha contro di te, lascia la tua offerta, vai a riconciliarti con il tuo fratello".
Rom e clandestini non hanno qualche cosa contro di noi?
No alla tassa sul conflitto di interessi
(Giuseppe Giulietti - L'Unita')
La sentenza del Consiglio di Stato ha davvero dato ragione a Silvio Berlusconi, come pure hanno sostenuto alcuni commentatori di «casa reale»? Neppure per idea! Sarebbe un gravissimo errore non contrastare l’operazione politica e mediatica in atto che ha il chiaro obiettivo di cancellare perfino il ricordo delle sentenze della Corte Costituzionale, dell’Alta Corte europea e, ultima in ordine di tempo, quella del Consiglio di Stato. La realtà, tuttavia, non è taroccabile. La sentenza della Corte Costituzionale non è stata superata e continua a mettere sotto accusa un sistema mediatico chiuso, lesivo del pluralismo editoriale e imprenditoriale. In quella sentenza si fa riferimento alla necessità di superare il regime delle proroghe e l’occupazione abusiva delle frequenze.
Il medesimo concetto è stato ripreso e affermato in modo definitivo anche dalla Corte Europea che ha pienamente riconosciuto il diritto a trasmettere di Europa 7. In quella corte, come è noto, non siedono né guardie rosse, né «antiberlusconiani di professione». Il Consiglio di Stato, infine, ha pienamente recepito la sentenza europea e ha chiesto al governo italiano di provvedere immediatamente ad adeguarsi. Il Consiglio di Stato, sia pure in forme non sempre limpidissime, ha deciso dunque di salvare Europa 7. Questa è la notizia. Non la mancata chiusura di Rete4. Il governo del conflitto di interessi dovrà ora tutelare gli interessi di Europa 7 anche, eventualmente, entrando in conflitto con gli interessi del medesimo presidente del Consiglio. Lo faranno? Penso di no, Ma il nostro compito sarà quello di vigilare, di non concedere alibi, di non consentire bugie e falsificazioni della realtà. Il primo banco di prova arriverà già martedì al Senato, quando il governo dovrà svelare le sue intenzioni sul contrastato emendamento «ammazza Europa 7». È probabile, assai probabile, come ha ben scritto Roberto Brunelli su l’Unità, che tenteranno la carta del rinvio, della ennesima commissione destinata a non decidere. In questo modo, tuttavia, dimostreranno anche ai più dubbiosi che la mancata risoluzione del conflitto di interessi è ormai diventata una metastasi che mina il corretto funzionamento delle istituzioni. Tenteranno di arrivare al pagamento di un ricco indennizzo da prelevare direttamente dalle tasche degli italiani che si troverebbero così a pagare una vera e propria tassa sul conflitto di interessi.
A questo punto l’anomalia italiana celebrerebbe il suo ultimo trionfo.
Prima di fasciarsi la testa è tuttavia necessario condurre un’azione di contrasto seria, rigorosa, efficace, come è già accaduto nei giorni scorsi alla Camera dei Deputati. Per questa ragione l’Associazione Articolo21 proporrà ai parlamentari europei e italiani, ai giuristi, alle associazioni del settore e ai movimenti dei consumatori di dar vita a un comitato che, passo dopo passo, possa seguire l’azione del governo, segnalando ritardi, omissioni, eventuali provvedimenti truffaldini. Se e quando, com’è assai probabile, l’esecutivo dovesse rifiutarsi di salvare Europa 7 e così di condannare l’Italia al pagamento di una forte multa, sarà allora indispensabile promuovere un’azione di tutela dei diritti dei cittadini affinché, almeno questo, la tassa sul conflitto di interesse se la paghino di tasca loro.
Chi volesse aderire al comitato: «Giù le mani dalle tasche degli italiani», potrà inviare la sua adesione al sito: www.articolo21.info
postato da pd.montagnola