Circolo della Montagnola






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lunedì 21 aprile 2008

COMMENTI AI RISULTATI DELLE ELEZIONI

Eletti del Circolo PD Montagnola:

Valeria Baglio
Claudio Mannarino
Bernardo Campitiello (Lista Civica per Rutelli)






Riceviamo e volentieri pubblichiamo il contributo di Pietro Malara (iscritto al Circolo PD Montagnola) al dibattito del blog:

http://romanordxilpd.blogspot.com/2008/04/il-sogno-infranto-una-sconfitta-che.html:

Permettetemi di dissentire dal dissenziente.
La sconfitta c'è stata ed era a mio avviso abbastanza prevedibile. Fino
ad ora la coalizione si era retta con grande fatica proprio su quel
lavoro di tessitura operosa ed incessante che Romano Prodi stava
conducendo da oltre un decennio ed iniziata con l'esperienza dell'ulivo.
Di questa opera si erano giovati senza ammetterlo con grande presunzione
i partiti della sinistra a cominciare da rifondazione, comunisti
italiani e via dicendo. Ora che veltroni ha reciso questi legami la
pochezza di queste formazioni è venuta tutta alla luce. La sinistra e
rifondazione in particolare hanno pagato giustamente a mio avviso
intanto la loro ingratitudine, facendo fallire un progetto lungimirante,
e poi la profonda ambiguità della sinistra italiana: al governo perché
conviene per strappare qualche consenso e moltà visibilità, sugli scudi
e quasi avversari per difendere una presunta diversità di progetto
politico se gli umori degli elettori lo richiedevano. E' comodo
prefigurare una società diversa in qualche modo anticapitalista e poi
contrattare sindacalmente ogni provvedimento sul campo ostacolando
l'azione del governo e prendere posizioni in politica estera non
realisticamente sostenibili. La sinistra ha pagato molto duramente
questa ambiguità. Me ne dispiace a fondo perché la sconfitta è di tutti.
Ma non si può proporre un modello comunque alternativo di società e poi
giocare sul filo degli equilibri, ostacolare l'azione di governo, per
strappare qualche provvedimento che può riscuotere consenso.
L'elettorato l'ha capito. Il progetto intelligente di Romano Prodi di
acquisire alla cultura di governo e amalgamare tutto il centro sinistra
è stato fatto fallire ed è questo che ci riporta a Berlusconi. Se si
propone un modello diverso di società ed è più che legittimo farlo, che
magari è in anticipo di venti trent'anni sui tempi di evoluzione di
società e costumi è bene stare all'opposizione nella speranza che questo
modello sia realizzabile e ancora apprezzato nei tempi futuri.
Quanto all'atteggiamento identificato come troppo aggressivo del
governo verso imprenditori e settori correlati, non credo proprio che vi
sia stato. La lotta all'evasione o elusione fiscale è sacrosanta e
consente di operare nella società con pari diritto e dignità e ha dato
rsultati eccellenti, mentre gli investimenti all'estero e le
esportazioni sono aumentati come mai era successo prima e le imprese
italiane hanno conquistato quote di mercato di tutta rilevanza.
IlGoverno Prodi ha puntato , giustamente e realisticamentre soprattutto
su questi due assi ottenedo grandi progressi. I soloni dei partiti
satelliti a cominciare dai socialisti hanno solo cercato la visibiltà
personale prendendo esempio da chi dicono di contrastare.
L'azione di Governo non è però stata incisiva su un altro versante. Un
versante che all'elettorato più mobile e se vogliamo meno schierato
ideologicamente sta molto a cuore. Il rispetto della legalità, la
distanza assoluta e intransigente da clientelismo e consociativismo, il
rispetto delle regole, il rifiuto dei favoritismi e delle
raccomandazioni, un terreno molto sensibile sul quale non si è brillato
molto e anzi fin dall'inizio si è partiti col piede sbagliato imbarcando
nella squadra un campione assoluto dei vecchi sistemi clientelari, che,
ironia del destino è stata il casus belli della caduta del governo. Su
questo terreno si doveva e ritengo si dovrà fare molto di più,
altrimenti gli elettori preferiscono salire sul carro del più forte
economicamente e più indulgente sul rispetto della legalità, e nelle
maglie della pubblica amministrazione, non essendo disposti a fare
sacrifici consistenti se non si intravede un reale cambio di rotta.
E questo cambio di rotta deve partire dalla pubblica amministrazione,
riserva di caccia dei politici e non come dovrebbe essere esempio
portante di buon governo e civiltà. Credo che questi aspetti siano stati
sottovalutati o forse anche, in parte, non c'è stato il tempo di
considerarli nella giusta rilevanza e agire di conseguenza.
Un'ultima considerazione. Intuendo che saremmo stati sconfitti avevo
espresso più di un dubbio sulla scelta diVeltroni di correre da soli. La
sconfitta c'è stata ma probabilmente ora si è fatto un po' più di
chiarezza. Si è potuto misurare il consenso alla sinistra italiana
quando non ha le stampelle dei tanto vituperati riformisti e di Romano
Prodi in particolare, e si può, se si vuole, ricostruire un
centro-sinistra epurato dalle appendici clientelari e compromissorie che
sappia trasmettere realmente il senso di un cambiamento all'elettorato.
L'Italia dei valori può essere molto utile in questa direzione.Invito
pertanto a tenere ferma la barra e non accettare nel PD chi non ne
accetta principi, linea poltica e obbligo di coerenza


Pietro Malara
Ministero della Salute.

postato da pd.montagnola

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