RASSEGNA STAMPA : UN ARTICOLO AL GIORNO
LAICI E CATTOLICI NEL PDVeltroni: "Laici e cattolici possono convivere"
«Continuo a pensare che questa idea che laici e cattolici non possono convivere, che coloro che hanno opinioni diverse sui temi etici debbano ognuno farsi il proprio partito, ci porta ad un assetto che non è quello di un Paese moderno: saremmo l’unico Paese in cui c’è un partito laico e un partito cattolico». Walter Veltroni difende l’accordo con i radicali dalle critiche arrivate dal mondo cattolico, in ultimo da Famiglia Cristiana. Si chiede Veltroni: «Sarebbe stato meglio uno schieramento laico con radicali e socialisti, che accentuava le contrapposizioni su questi temi? Penso di no, per il bene nostro Paese. In tutta Europa ci sono partiti con opinioni diverse, ma con un unico principio: quello della laicità dello Stato». E a un ascoltatore che teme un gruppo radicale in Parlamento subito dopo le elezioni, il candidato premier del Pd assicura: «La novità di quello che abbiamo fatto è proprio che chi decide di stare con noi decide di fare un solo gruppo parlamentare, sottoscrive il programma Pd votato all’unanimità dal coordinamento, riconosce la leadership del Pd. Questa è la grande novità». Quanto a Famiglia Cristiana, Veltroni ricorda che il settimanale cattolico «ha pubblicato un sondaggio per cui io sono il leader più apprezzato dai cattolici, perchè ho a cuore i temi della povertà, della qualità vita, che sono nel programma». Infine una domanda: «Perchè quando Pannella (e non la Bonino, Pannella…) nel 2001 si candidò col centrodestra, non ci fu tutto questo can can?».
IL PD RISPETTA LA CHIESA SENZA TEMERLA
Di Marilisa D'Amico * (Affari Italiani)
C'è un altro importante elemento di novità del Partito Democratico. Dopo anni in cui, di fronte alle incursioni della Chiesa cattolica nell'ordine "temporale", la politica non sapeva o non voleva rispondere, il leader del Partito Democratico dice una cosa semplice e chiara: "Non alziamo steccati. L'Italia del 2008 non deve alimentare ancora una falsa contrapposizione fra laici e cattolici".
Non succedeva da anni. La politica riprende il coraggio di segnare un punto di distinzione, di marcare quella necessaria separazione fra ordine temporale e ordine religioso, su cui si fonda il principio della laicità dello Stato, espresso nell'art. 7 della Costituzione. La laicità è quella casa comune in cui credenti e non credenti si riconoscono nel metodo e nelle proprie, diverse, visioni della vita, senza tentare di prevaricare gli rispetto agli altri.
E' una casa comune che non è neutra rispetto ai valori, ma che crede nella libertà dell'uomo, nella sua capacità di scegliere la propria visione della vita. In uno Stato laico il compito della religione e dei credenti è fondamentale e può svolgersi al meglio, perché fondato sulla tolleranza e sul pluralismo.
Credo che il Partito Democratico, che non a caso ha voluto come atto fondativo una "carta di valori", sia la speranza per ritrovare quella politica che esprima dei valori, che rispetti la Chiesa cattolica, senza aver paura di esprimere convincimenti o visioni politiche, nel vero significato del principio di laicità.
I temi etici non devono entrare nella campagna elettorale, proprio perché in uno Stato laico i principi e i valori non debbono essere piegati e strumentalizzati dalla politica. Ma la laicità deve rimanere la bussola per la politica, una bussola importante, che pretende che ognuno possa fare al meglio la propria parte.
Il discorso di Walter Veltroni sulla necessità di superare uno steccato fra cattolici e laici, steccato che non corrisponde a una divisione esistente nella società, segnerà un punto di partenza importante per il riposizionamento della politica rispetto alla religione, importante e rivoluzionario, tanto quanto è stato, per i partiti politici, il messaggio di "correre da soli".
* Ordinario di Diritto costituzionale Università statale di Milano.
Esecutivo regionale del PD, con delega alle istituzioni
COMMENTI A QUESTO ARTICOLO :
Sono pienamente d'accordo con l'impostazione che emerge dagli articoli.
Fondamentale davvero il concetto espresso da Veltroni e ribadito dalla Prof. D'Amico. Lo Stato nelle democrazie ha necessità di mantenere la propria laicità, ma ciò non vuol dire contrapporsi ad una visione etica dei cattolici o di qualunque altra religione(ricordiamoci che la Costituzione sostiene la libertà religiosa)vuol dire garantire tutti i cittadini sotto un unico ombrello accettando la condivisione di alcune regole e non di principi ai quali invece ciascuno è libero di ispirarsi secondo i propri convincimenti.
Un grande partito popolare come il PD deve ispirarsi al principio di laicità dello Stato e quindi accogliere tutte le posizioni sui temi etici, che non devono rappresentare un motivo di contrapposizione politica per schieramenti e sui quali temi si può discutere e sostenere le proprie posizioni fino a quando si fa una scelta condivisa,di chiarezza, traducibile in un atto legislativo o regolamentare. Tale atto rappresenta una sintesi delle diverse posizioni, e va inteso come strumento per trovare soluzioni a un problema o ad una situazione sociale, lasciando fuori i principi etici e spirituali personali. In questo senso non è ammissibile l'incursione temporale della chiesa cattolica o di qualunque altra confessione. Sarebbe veramente un passo indietro nella storia e nella democrazia riproporre uno schieramento politico di cattolici e di non cattolici.
Pietro Malara
postato da pd.montagnola